E commerce: dal 13 giugno più diritti per i consumatori

di Antonella Donati

Più garanzie per gli acquisti on line con l’obbiettivo di spingere sull’e-commerce come opportunità sia per i consumatori che per il rilancio dell’economia. Giovedì 13 giugno entrano per questo in vigore le nuove norme del Codice del consumo che prevedono tutele aggiuntive specifiche per l’e-commerce, adeguando la normativa italiana alle direttive europee.

Più tempo per cambiare idea – La prima novità riguarda il raddoppio dei termini per poter esercitare il diritto di recesso: non più una sola settimana ma 14 giorni. In caso di contratti di servizio, abbonamenti telefonici, pay tv, gas, luce ma anche contratti di assicurazione, acquisti di pacchetti vacanze e quant’altro, si potrà, quindi, verificare con tutta calma cosa prevede il testo. E se ci sono clausole che non convincono o si scopre che la convenienza era più pubblicizzata che effettiva, si può cambiare idea senza alcuna penalità. Ovviamente i nuovi contratti dovranno riportare con esattezza tempi e modi per esercitare il diritto di recesso, e se poi le indicazioni in merito alla possibilità di cambiare idea non sono chiare o precise, se mancano gli indirizzi di riferimento o altri dettagli, c’è addirittura un anno di tempo per abbandonare il contratto senza pagare nulla. Per esercitare il diritto di recesso è previsto  un modulo standard che dovrà essere messo a disposizione insieme ai contratti.

Per i contratti sempre obbligatoria la firma per conferma – Il nuovo testo stabilisce anche l’obbligo della firma del consumatore sul modello cartaceo, o via email, per poter attivare il contratto. Non è quindi più possibile che ci si ritrovino spese addebitate per contratti stipulati solo “a voce” con gli addetti ai call center, anche se il consenso è dato esplicitamente e la telefonata è registrata.

Tutti i costi trasparenti – Altri obblighi riguardano poi la trasparenza dei costi. Per questo nel caso di un contratto a tempo indeterminato o di un contratto comprendente un abbonamento, il  prezzo  totale dovrà includere i costi totali per periodo di  fatturazione. In caso di addebito di una  tariffa  fissa, il prezzo totale deve equivalere ai costi mensili. Debbono essere chiarite in maniera esplicita tutte le voci che resteranno a carico tra le quali, ad esempio, quelle dell’eventuale restituzione della merce. A questo proposito è previsto che in tutti i casi in cui non sia possibile per la restituzione utilizzare il servizio postale, la merce deve essere ritirata a domicilio dallo stesso venditore. Obbligatorie anche le informazioni per eventuali reclami.

Più garanzie per l’uso delle carte di credito – Infine da ora in poi i venditori non potranno prevedere commissioni aggiuntive, o altre spese in caso di acquisti con carte di credito. Inoltre il loro utilizzo sarà più garantito: sarà infatti l’istituto di emissione della carta di pagamento a dover riaccreditare  al consumatore i pagamenti non dovuti in caso di addebito superiore  rispetto al prezzo pattuito, come pure in caso di uso fraudolento da  parte del venditore, o di un terzo, della stessa carta. (10 giugno 2014)

FONTE: La Repubblica

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